“Eccoci qui per il mio famoso mese della svolta, sono felicissima e terrorizzata insieme.”

Questo sarebbe stato l’inizio della mensilettera che avevo anche quasi terminato, prima che accadessero tutta una serie di sventure e quindi ho deciso di scrivere qualcosa di diverso. 

Come vi ho già accennato nelle newsletter precedenti, Marzo è stato il mio ultimo mese da dipendente in ufficio e con Aprile si comincia a tempo pieno con l’illustrazione.
Sì, ma…

Ignara e inerme, sono stata travolta da una serie di influenze, una dietro l’altra di ogni genere e sorta (vi lascio immaginare) e non contenta, giocando con il gatto (!!) ho preso una brutta distorsione alla caviglia.
Sì, potete ridere.

 

 

Mi è partito lo sconforto, quello proprio che ti fa dire “eh vabbè ma allora vaffanculo…” (non posso censurarmi, non fa lo stesso effetto). Ho iniziato a piangermi addosso, non è una cosa che faccio solitamente ma ahimè questa volta l’ho fatto. Ero piena rasa delle difficoltà, doveva essere un nuovo inizio!
Di quelli che passeggi per la strada e c’è il sole, gli uccellini svolazzano, le persone ti sorridono e il tutto è accompagnato da una colonna sonora allegra e speranzosa.

 

 

Poi, nel mio caso, ti svegli dal sogno e sei abbracciata al cesso, con un piede gonfio come una zampogna e l’allergia.
Capite bene che l’umore fa fatica a restare alto.

Nel primo giorno di ripresa, però, scendendo in spiaggia, claudicante come Kaz Brecker ma molto meno figa e molto più goffa, ho guardato il mare e mi sono resa conto che me ne frego di tutte queste sfighe, sono piccolezze a confronto a tutte le cose che ho da fare.
Questa non vuole essere una di quelle cagate tipo “se vuoi puoi”, “follow your dreams” e “live laugh love”, ma piuttosto un “dai che ciancianin* ce la facciamo, un piantino e via!”
(E comunque follow you dreams sì, quando puoi, con i tuoi tempi e possibilmente con il sistema immunitario un pelo più in bolla.)

 

*dal genovese “pian pianino”

 

Perciò non mi piace sancire questo momento come quello della rinascita, del cambiamento, della ripartenza, quanto piuttosto della fioritura. Ho annaffiato, travasato, concimato, spruzzato anche dell’ antiparassitario (che tradotto sarebbe l’antibiotico) e adesso inizia a vedersi un bel bocciolo pronto per fiorire.
Sfiorirà e rifiorirà, ma l’importante è che la terra sia solida.

Ora quindi rimbocchiamoci le maniche e mettiamo le mani nel terriccio!

 

Da questo mese ho deciso di introdurre qui sotto una sezione per i commenti, perché vorrei che questo fosse un luogo dove conoscerci e chiacchierare degli argomenti che porto qui.

Per questa volta vi chiedo: quali sono stati quei momenti in cui avete dovuto riprogrammare i vostri progetti o addirittura metterli in pausa perché quella simpaticone della vita si è messa in mezzo?

Fatemelo sapere così ci potremo abbracciare tutt? sotto la grande coperta della sfiga! 😀  

Come al solito vi ringrazio per avermi letta!

Un grosso bacio (non più contagioso)

N.

 

Per la narrativa: La collina dei conigli di Richard Adams edito da Rizzoli (best BUR)
Un gruppo di coraggiosi conigli migra attraverso le colline del Berkshire in cerca di un avvenire più sicuro e della libertà. Avvincente, commovente e fortissimo.

Illustrato: Storia di Primavera di Jill Barklem edito da Edizioni EL
Dal meraviglioso mondo senza tempo di Boscodirovo, il risveglio primaverile dei topolini più amati del mondo. Tra le illustrazioni delicatissime e la scrittura scaldacuore è impossibile non innamorarsene.

 

 

2 Commenti

  1. Daje Fra!! Non sarà il malocchio a fermarti ?

    Comunque il momento in cui ho dovuto mettere in pausa è stato quando lavoravo in libreria part time e mi è stato proposto un full time, accettai perché avevo bisogno di soldi e pensavo che non sarei mai riuscita con l’illustrazione. Fortunatamente 2 anni dopo mi hanno lasciato a casa e poi tutto è stato in salita ?

    Rispondi
  2. In quanto amante della programmazione della vita assolutamente perfetta, ho addottato un motto (diventato poi una filosofia) che si addice perfettamente al mio stile di vita, ma che soprattutto che mi permette di prendere con filosofia gli imprevisti della vita:
    “Plan to be surprised”
    Courage Neneca!
    <3

    Rispondi

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