Quanto tempo è passato dall’ultima mensilettera? 

Tanto, sicuramente troppo. È stato un anno complesso, a tratti molto difficile, con parecchie rivelazioni e prese di coscienza (le più infime queste perchè sono quelle che ti mettono davanti a verità scomode) ma anche con tante cose belle.

In questo momento sono nel mio nuovo salotto, la luce chiara e delicata di Gennaio filtra dalle finestre, in sottofondo ho Chappel Roan che canta del suo Pink Pony Club e Padme ed Elvis che dormono sul divano. Praticamente il mio Eden.
Uno degli eventi più ingombranti, infatti, è stato sicuramente il trasloco che è una specie di voragine, un buco nero che ti inghiotte e ti risputa tutta masticata, però in realtà ha anche qualcosa di mistico.
Mi sento come un gatto, quando si dice che ha tante vite; ogni casa è una nuova vita.

Penserete che sono mezza matta e lo penserete ancora di più sapendo che sono al mio quindicesimo trasloco. Ho abitato in città diverse, case piccole, grandi, con finestre sul mare o sulla strada, affacciata su parchi e in bugigattoli pagati a peso d’oro dove la mia camera era letteralmente l’ex sgabuzzino (grazie Milano), in riviera, sul cucuzzolo di una montagna e persino in hotel, da sola, con la famiglia, con amic* e coinquilin*.  

Ora condivido la vita con uno con mia la stessa patologica frenesia e due poveri pelosi succubi dei nostri spostamenti.

Non vi (e mi) prenderò in giro dicendo che ora finalmente ho trovato la stabilità perché la casa è nostra, ormai ho fatto pace con questo prurito che mi prende ai piedi ma ci siamo ripromessi di starci almeno qualche anno anche perché, sarò sincera, era da tanto tempo che non mi sentivo “a casa” perciò questa sensazione me la voglio godere.

Ormai lo so però che la vita è un continuo cambiamento, almeno la mia lo è a ritmi ai quali sinceramente a volte non sto dietro manco io, perciò anche su questo ho messo la consapevolezza in una valigia che mi porterò sempre dietro.

Ogni volta mi riprometto che avrò meno oggetti inutili e in parte ci sto riuscendo ma non sono ancora arrivata all’essenziale che vorrei. Soprattutto essendo un’accumulatrice seriale di libri, quaderni e tutti gli utensili possibili per varie creazioni: dalla macchina da cucire al kit per il kintsugi, passando per la lana cardata e la cartapesta.

La cosa che più mi entusiasma, ma anche mi stressa, è la creazione del mio nuovo studio perchè non ho ancora ben chiaro come farlo, o meglio, per il momento lo ho “abbozzato” ma sicuramente non è finito. 

Ho cercato qualche reference per cercare di fare una moodboard (milano esci da questo corpo), insomma per ispirarmi e prendere spunto.
Ho intenzione di creare finalmente l’antro della strega che mi merito.

Una volta stabilito questo però inizierà una nuova era anche per il mio lavoro, ad ogni trasferimento si è rivoluzionato tutto e questa è la cosa che più mi rende trepidante, specialmente questa volta dove posso creare davvero il mio spazio ho intenzione di fare le cose in grande.

Questa mensilettera la scrivo un po’ per tornare a pedalare, che non si dimentica mai come si fa però, ecco, se non lo fai da un po’ diciamo che non ricominci facendo downhill.
Quindi per adesso vi saluto ringraziando tutte le persone hanno deciso di acquistare il Misticalendario 2025!
Spero davvero che vi accompagni durante un anno pieno di cose belle!

Al mese prossimo con tante novità e rocambolesche avventure.
Un grande bacio

N

Per la narrativa: Gli oscuri spiriti della libreria incantata di Yvonne Banham, edito da Edizioni EL. Una ragazzina con un passato burrascoso e un talento particolare, viene catapultata a vivere con gli zii dove lavorerà insieme ad altri personaggi un po’ assurdi nella loro libreria. Vi dico solo che è ambientato ad Edimburgo e ci sono i fantasmi, per me non serve aggiungere altro.

Illustrati: L’infanzia dei cattivi o come divennero malefici, scritto da Sebastian Perez e Illustrato da Benjamin Lacombe, edito da L’Ippocampo. Beh, di Benjamin cosa si può dire oltre al fatto che illustra tipo un libro al minuto in maniera magistrale?! Lo odiamo un po’? Si dai, odio e venerazione. Comunque, il titolo è abbastanza esplicativo ma lo consiglio perchè le storie e le illustrazioni sono una più bella dell’altra e poi, i cattivi sono sempre i più affascinanti..

 

 

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