Ciao amic*, spero non vi siate ancora sciolt* dal caldo. Io personalmente ci sono andata molto vicina e fino a che non ho potuto trasferirmi in campagna, sono stata privata delle forze necessarie per concepire una newsletter che avesse un senso e non fosse solo una lamentela. Così ora, tra una raccolta di susine e una di fichi eccomi finalmente qui. L’estate per me, come forse avrete già capito, è un momentaccio e la cosa che faccio più fatica a fare in assoluto (oltre a respirare, chiaramente) è concentrarmi. Già non è proprio la mia caratteristica primaria quella di sapermi focalizzare su una cosa alla volta senza distrarmi, col caldo sono più o meno così:

Durante questo periodo di luce accecante giro come un topolino alla ricerca di grotte, angolini e posti ombreggiati e freschi. Quindi adesso mi piacerebbe parlarvi dei luoghi che mi aiutano a ritrovare la concentrazione e, in estate, la voglia di vivere. Almeno un po’.

Nella mia personalissima lista primeggia sicuramente lei: la libreria

Uno dei luoghi che trovo più magici al mondo, il mio mantello dell’invisibilità e la cura a (quasi) ogni male.
Questo luogo appaga ogni mio senso: l’udito, perchè è uno dei pochi negozi, grande o piccolo che sia, dove regna il silenzio nonostante possa essere pieno di persone.
La vista, non solo per i mille colori che riescono ad essere in armonia nella loro casualità ma anche per la scelta delle luci: calde, tenui, accoglienti.
Olfatto, l’odore dei libri…che ve lo dico a fare.
Il tatto, dove passare le dita sui diversi tipi di carta può sembrare un gesto senza nessun particolare significato ma in realtà completa questo rito.
Entri, lasci il mondo fuori, tutto quello che è “reale” si spegne mentre il mondo magico delle storie prende vita. Tocchi, annusi, ti riempi gli occhi, in silenzio.

Questo per chi fa il mio lavoro, o un lavoro creativo in generale, è pura benzina.

Un altro personal favorite è la spiaggia e voi direte anche grazie al cà, ma non come pensate! Perchè si crei la tempesta perfetta che possa far collegare in modo sensato le mie sinapsi, le condizioni devono essere le seguenti: spiaggia vuota (o semivuota, dai) e nuvole. A quel punto diventa quasi una sorta di tempio meditativo dove riesco a scrivere le idee e poi, una volta in studio, disegnarle.

L’ultimo, anche se non per importanza, è sicuramente molto meno romantico dei primi due ma in qualche modo è la mia piccola capsula dove il tempo può fermarsi per un attimo: l’auto. A chi di noi non è mai capitato, dopo aver parcheggiato, di aspettare che finisse la canzone che stavamo ascoltando? Ecco, oltre a quello io scrivo, disegno, leggo e spesso non faccio niente. Aspetto, aspetto di essere pronta a scendere e a ributtarmi nel mondo.

Questi sono alcuni degli escamotage che io, bizzara e spesso inadeguata creatura che si nutre di immagini, parole e suoni (pochi e a volume molto basso, grazie), utilizzo per riuscire a stare in questo mondo che corre a velocità che io non riesco nemmeno a percepire.

E i vostri quali sono? Scrivetemi qui sotto i vostri posticini del cuore, quelli dove tutto si ferma e potete ascoltarvi. <3

Io come sempre vi ringrazio per avermi letta e vi do appuntamento alla prossima mensilettera.

Un grande bacio,
N

Per la narrativa: Un’estate con la Strega dell’Ovest di Kaho Nashiki edito da Feltrinelli. Giappone, una ragazzina di 13 anni che non vuole più andare a scuola e un’estate passata con quella che lei e la madre chiamano la Strega dell’Ovest: sua nonna. Ma quando Mei scopre che la nonna è davvero una strega, tutto cambia…

Illustrato: anche qui un’ode alle nonne con Un’estate dalla Nonna di Benji Davis edito da Giralangolo. Questo illustratore non ha bisogno di presentazioni perchè le sue immagini parlano da sole. La storia di una vacanza su un’isoletta sperduta e di una nonna speciale. Ad ogni pagina ci si innamora sempre di più.